Telemedicina per prevenire il contagio da Covid-19

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Le persone con fibrosi cistica per tutta la vita seguono  un programma di terapie quotidiane, afferiscono al Centro di Cura Regionale dove l’équipe medica ne monitora periodicamente lo stato di salute, hanno come punto di riferimento un ‘sistema di cure’ che, in 25 anni, ha contribuito a farli diventare adulti.

La rimodulazione dei servizi sanitari su tutto il territorio nazionale e la necessità di adottare misure di prevenzione e di contenimento del contagio, sta cambiando le loro abitudini di cura, dal rapporto medico-paziente, ai controlli periodici presso il centro, lungo un arco temporale che non è ancora possibile definire.

Pertanto, se il paziente non può recarsi al centro di cura per le visite e i controlli di routine, con la telemedicina, il centro di cura entra a casa del paziente.

Per garantire la continuità delle cure alle persone con fibrosi cistica, LIFC, dopo un’indagine sulle necessità dei Centri, ha attivato e, dove già attivo, ha potenziato, il progetto di telemedicina per il monitoraggio a distanza dei parametri dei pazienti.

La telemedicina dovrebbe diventare, anche nel futuro, uno standard per tutte le persone fragili o affette da patologie croniche, aiutandole direttamente al loro domicilio senza doversi spostare.

Obiettivi del progetto

I medici possono rilevare:

  • la comparsa di eventuali sintomi da COVID-19, determinando così una risposta sanitaria celere e mirata, per cercare di prevenire il possibile aggravamento  del quadro clinico,
  • l’aderenza alle terapie, segnali di riacutizzazione o che riguardano altre patologie.

Secondo il Rapporto ISS-COVID n.12/2020 12/2020 contenente le ‘Indicazioni ad interim per servizi assistenziali di telemedicina durante l’emergenza sanitaria COVID-19, per le persone affette da patologie croniche, le esigenze mediche e assistenziali da poter soddisfare a distanza, si presentano con un significato non inferiore alle esigenze collegate alla necessità di contrasto al contagio o alla necessità di tenere sotto controllo medico i sintomi da COVID-19

IL PROGETTO

Il progetto prevede l’utilizzo di un’App da scaricare direttamente sul dispositivo mobile del paziente. Tramite uno spirometro che verifica la funzionalità respiratoria e un  pulsossimetro che rileva la frequenza cardiaca e la concentrazione di ossigeno nel sangue, il paziente può inviare i suoi parametri vitali su una piattaforma Cloud direttamente da casa .

Questi dati vengono visualizzati ed elaborati dall’équipe medica del Centro di Cura che monitora lo stato di salute del paziente, oltre a valutare l’andamento della terapia, evitando che il paziente debba recarsi in ospedale, dove rischierebbe di contrarre Covid-19 o altre eventuali infezioni.

BENEFICIARI DEL PROGETTO

I Centri di cura e supporto che hanno attivato la telemedicina per prevenire il contagio da Covid-19 sono 9 per un totale di 102 pazienti:

Centri Regionali Pazienti
Abruzzo 21
Liguria 20
Marche 10
Piemonte 10
Puglia 17
Toscana 4
Sicilia 20

 

Poichè la telemedicina rientra tra quanto ritenuto essenziale per la cura e la riabilitazione a domicilio dei malati di fibrosi cistica secondo l’art.3 della Legge 548/93, rientra tra gli obblighi delle Regioni ma è un servizio che LIFC sostiene dal 2016 e rivolto a:

Pazienti maggiorenni non trapiantati: per questo progetto sono stati arruolati e seguiti costantemente 31 pazienti provenienti dai centri di Roma BG, Potenza e Firenze.

Pazienti maggiorenni trapiantati: il periodo post-trapianto è sicuramente un momento particolarmente delicato per un paziente; si ha la necessità di monitorare costantemente il paziente in modo tale da intercettare precocemente eventuali fasi di pericolo di rigetto. L’obiettivo del progetto infatti è proprio quello di poter intervenire tempestivamente con le cure necessarie. Questo progetto di telemedicina è attivo presso il Centro Trapianti di Milano ed interessa 21 pazienti, si stanno attivando le procedure con i Centri Trapianto di Torino e di Padova.