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“ACCREDITAMENTO”: UN’ ALLEANZA PER MIGLIORARE LA QUALITÀ DELLE CURE E DELLA VITA PER LE PERSONE CON FC

Promuovere un miglioramento costante delle strutture e dei servizi sanitari e garantire l’efficacia e l’appropriatezza nella pratica clinica e nelle scelte organizzative, nonché nell’uso delle risorse, è il fine del processo di accreditamento istituzionale così come formulato in Italia negli anni ’90.

Un termine che a primo impatto può suonare di burocratese, al contrario, nel linguaggio sanitario “accreditamento” è una parola preziosa perché al servizio dei malati, come nel caso del Manuale per l’autovalutazione e la revisione esterna fra pari della qualità dei centri per la fibrosi cistica, che si fonda sulla cooperazione tra “personale sanitario” e “paziente/famiglia”.

Pensato per migliorare la qualità dei Centri FC e garantire standard di cura uniformi su tutto il territorio nazionale, pur non esente da criticità,  l’accreditamento in fibrosi cistica può essere considerato un precursore degli attuali modelli proprio perché nasce dal basso. In questo ambito infatti, l’accreditamento parte dal punto di vista del paziente e della sua famiglia, li coinvolge e li rende protagonisti con pari dignità nella stesura prima e nella revisione poi di un ‘Manuale’ che definisce gli standard che li riguardano direttamente. Una vera e propria alleanza per il raggiungimento di obiettivi comuni pur se su fronti diversi e con ruoli distinti, per migliorare la qualità della salute intesa sia come dato clinico che come qualità di vita.

La cultura della partecipazione, nell’ambito della fibrosi cistica, è stata sicuramente facilitata dalla legge 548/93 che, nei suoi dettami, prevede il coinvolgimento diretto di pazienti e famiglie attraverso le associazioni di volontariato come LIFC. Per questa ragione, l’accreditamento in fibrosi cistica e il relativo ‘Manuale’, a seguito della riorganizzazione degli attuali 221 requisiti negli 8 criteri previsti dalla Conferenza Stato Regioni, può essere un riferimento per altre patologie.

La revisione in atto secondo le linee di accreditamento proposte dall’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali-AGENAS, necessaria affinché i Centri di cura FC siano maggiormente motivati a ricevere l’accreditamento come previsto dai Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), si basa sul modello istituzionale del ciclo di Deming (ciclo di PDCA-plan-do-check-act), che parte dall’assunto secondo cui per perseguire la qualità è necessaria la costante interazione tra pianificazione, implementazionemonitoraggio e cambiamento. Applicare costantemente le 4 fasi del ciclo di Deming consente di migliorare continuamente la qualità e soddisfare le esigenze del paziente, spostando lo standard sempre più in alto, con l’obiettivo di costruire un sistema che fornisca un livello di prestazioni qualitativamente elevato e che sia in grado di orientare lo svolgimento delle attività al soddisfacimento dei bisogni dei pazienti.