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SULLE PRESTAZIONI EXTRA LEA PER I PAZIENTI CON FIBROSI CISTICA, INTERVIENE IL MINISTERO DELLA SALUTE

Sullo ‘stop’ alle prestazioni extra LEA e ai farmaci in fascia C per le Regioni in piano di rientro, con una nota alla Lega Italiana Fibrosi Cistica, il Ministero della Salute dichiara “quanto previsto dall’art.3 della L.548/93 non può configurarsi come prestazioni extra-LEA

 

Grazie ad una legge speciale e lungimirante come la n. 548 del 1993 recante “Disposizioni per la prevenzione e la cura della fibrosi cistica,” i pazienti non si vedranno più privati del loro diritto alla continuità terapeutica. Sul caso di questi giorni scoppiato in Puglia, in merito alla gestione delle richieste di prodotti per l’assistenza farmaceutica a pazienti affetti da fibrosi cistica, con una nota trasmessa alla Lega Italiana Fibrosi Cistica-LIFC, il Ministero della Salute, nel confermare l’impossibilità per le Regioni soggette a piano di rientro di erogare prestazioni extra-LEA, ha evidenziato che non si configurano quali prestazioni extra-Lea l’erogazione a titolo gratuito, delle prestazioni sanitarie, compresa la fornitura gratuita del materiale medico, tecnico e farmaceutico necessario, ossia i farmaci necessari secondo le indicazioni terapeutiche prescritte dai Centri di riferimento regionali a prescindere dalla fascia di rimborsabilità di appartenenza come richiamati dall’art.3 della Legge 23 dicembre n.548, per la cura e la riabilitazione a domicilio dei pazienti con fibrosi cistica.