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RITORNO ALLA NORMALITA’: LA STORIA DI FRANCESCA

Si definisce un ‘vulcano’ Francesca, 32 anni, di Pesaro. Lo è diventata nel tempo, da quando ha imparato a reagire allo sguardo curioso della gente e all’indifferenza dei compagni di scuola che temevano di giocare con lei perché indossava la mascherina: quello che per lei era uno strumento di protezione, per gli altri era sinonimo di contagio.

Ricorda ancora la sua delusione nel sentirsi derisa quando chiedeva solo di essere compresa e quando per le troppe lacrime arrivavano le crisi respiratorie – “con il tempo ho imparato a gestire anche quelle. Ma oggi qualcosa é cambiato: provo una piacevole sensazione ora che le persone non mi fissano più con occhi indiscreti quando indosso la mascherina”-.

Così Francesca, affetta da Fibrosi Cistica, nella ‘non normalità’ ha ritrovato la sua normalità. Addirittura durante il lockdown si è dedicata a quelle passioni che troppe volte aveva accantonato perché, nella sua vita scandita da fisioterapia respiratoria, pep mask e periodici ricoveri ospedalieri non c’era spazio per le passioni: il disegno e la danza. Francesca ama ballare nonostante la malattia polmonare avanzata la costringa di giorno all’ossigenoterapia e di notte alla terapia ventilatoria CPAP, proprio il ventilatore di cui in questo periodo la sanità ha avuto tanto bisogno.

Per la gravità del danno polmonare causato dalla fibrosi cistica, a maggio 2019, Francesca è entrata in lista di attesa per il trapianto di doppio polmone nel Centro di Milano ma a complicare le cose, nel frattempo, è arrivato il Coronavirus che ha sensibilmente ridotto l’attività di trapianto ed ha portato alla chiusura del suo Centro di Cura mentre, nei polmoni di Francesca, è arrivato lo Pseudomonas, un batterio che causa problemi respiratori e colpisce soprattutto le persone con difese immunitarie basse e resistenti alle terapie antibiotiche.

Francesca però oltre ad essere un vulcano è una ragazza ottimista ed è sicura che anche per lei andrà tutto bene: ha fiducia nel lavoro dei medici che la seguono e nella donazione di organi “donare é Vita – dice Francesca -quel dono può cambiare di molto la nostra prospettiva di vita: polmoni nuovi, nuove consapevolezze, nuove sfide, soprattutto, mi vado a prendere un nuovo respiro… tutto d’un fiato.