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Trattamento dell’incontinenza urinaria femminile in fibrosi cistica

a cura di Giulia Mamprin (Centro Fibrosi Cistica di Treviso)

Dal 28 al 30 Settembre 2018 si è svolto a Roma il corso di formazione “Trattamento dell’incontinenza urinaria femminile in fibrosi cistica”, evento promosso e sostenuto da LIFC con il contributo di Zambon Italia.

Il corso ha visto la partecipazione di 11 medici e 24 fisioterapisti provenienti da 20 diversi centri Italiani. Durante le varie giornate di lavoro, accanto agli interventi di esperti nell’ambito della fibrosi cistica quali Rita Padoan (pediatra del Centro di Brescia) e Sara Tomezzoli (fisioterapista del Centro di Verona), abbiamo avuto il piacere di seguire le lezioni di due professionisti esperti nell’ambito delle disfunzioni del pavimento pelvico: il dott. Gianfranco Lamberti, medico fisiatra direttore di Struttura Complessa di Neuroriabilitazione e direttore di Struttura Complessa di Medicina Riabilitativa Ospedaliera di Fossano (Cuneo) e la dott.ssa Donatella Giraudo, fisioterapista consulente presso il Dipartimento di Urologia dell’Ospedale S. Raffaele Villa Turro di Milano.

Nella prima giornata, dopo un’introduzione sull’incidenza e le cause di incontinenza urinaria maschile e femminile nei soggetti FC, sono state esposte le basi anatomo-funzionali del pavimento pelvico, con particolare attenzione a quello femminile. Sono state poi trattate le basi fisiopatologiche delle varie disfunzioni perineali, l’utilizzo dei diari minzionali, test e questionari di valutazione dell’incontinenza urinaria.

Durante la seconda giornata, sono state trattate le tematiche riguardanti le varie tecniche riabilitative con particolare attenzione alla stimolazione elettrica, all’uso del biofeedback e alla ginnastica pelvi-perineale con esercitazione pratica. L’ultima giornata si è concentrata sull’intervento riabilitativo attraverso esercitazioni pratiche, guidate dalla dott.ssa Giraudo.

Cogliamo nuovamente l’occasione per ringraziare la Lega Italiana Fibrosi Cisticache, ancora una volta, ha permesso a fisioterapisti e medici di acquisire competenze sempre più specifiche per rispondere alle mutate esigenze dei pazienti, come la gestione di questa complicanza extra-polmonare molto diffusa.